Si tratta nella grande maggioranza dei casi di piccole strutture che nel loro insieme e con la naturale proiezione sul territorio di quel vasto “museo all’aperto” rappresentato dalla montagna veneta, costituiscono un elevato valore simbolico e un momento di forte riconoscimento del cittadino-fruitore.
La loro prevalente dislocazione lungo la linea del fronte fa sì che, da sempre esse vengano considerate dei punti di riferimento imprescindibili per una fitta rete di raccoglitori, di collezionisti e cultori della materia.



Sono presenze in ogni modo direttamente collegate a quel fenomeno che negli ultimi tempi sta assumendo un particolare rilievo con implicazioni sul piano culturale ed economico, vale a dire il moltiplicarsi nelle prealpi venete delle iniziative e degli interventi di recupero e di valorizzazione dei manufatti della Grande Guerra.
Interventi che stanno aiutando a maturare quella sensibilità e consapevolezza che i resti dei manufatti realizzati durante il conflitto dagli eserciti belligeranti costituiscono un bene da tutelare, un patrimonio dotato di utilità sociale e significato economico.
La proposta di un coordinamento dei Musei e Raccolte fra le Provincie del Veneto, mira alla costituzione di un sistema a rete in grado di provvedere alla creazione di misure di salvaguardia di materali e testimonianze della Grande Guerra favorendone la valorizzazione e alla creazione di un ideale punto di riferimento per il vastissimo mondo dei collezionisti e appassionati.



Un grande intervento di valorizzazione storica dunque, capace di rispondere nelle sedi museali alle diverse domande della ricerca, della didattica, e della corretta divulgazione e nello stesso tempo sul territorio alle richieste di quel turismo della memoria, in questi anni in costante crescita.

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