Luoghi e territori / Abbazia S. Bona / Vidor
La Grande guerra nel Piave, Grappa e Montello
Scheda luogo:
Tra il greto del fiume e i primi ripidi colli di
Vidor è racchiusa l’Abbazia di Santa Bona,
sorta nel XII secolo ad opera dei benedettini.
Il complesso abbaziale è composto dalla
chiesa, il chiostro, le abitazioni e l’ampio
giardino, il tutto racchiuso da un muro di
cinta.
Trovatasi in prima linea fu oggetto di
duri bombardamenti da parte degli italiani e
degli alleati, così come tutti gli insediamenti
urbani posti in prossimità del fronte, con
gravi danni a numerosi edifici pregevoli. La
struttura è visitabile dall’esterno: la visita
degli ambiti interni va concordata con
l’attuale proprietà.
Da non perdere:
Valdobbiadene / Centro bombardato.
Aperto a sud e quindi offerto alla piena
vista delle artiglierie alleate, il centro di
Valdobbiadene fu duramente battuto
per impedire che truppe avversarie vi
trovassero riparo o ne traessero materiali
utili alle fortificazioni (legname, travi, porte e
balconi).
Dopo la guerra fu ricostruito con
lungimiranza ed equilibrio stilistico e oggi
è degno riferimento per la celeberrima
produzione del vino “Prosecco”.
Combai / Strada de la Fam.
Impiegati come operai dalle truppe
occupanti, le donne e i bambini della valle
ebbero solo pochissimo cibo (una razione
giornaliera di minestra) in cambio delle
numerose ore quotidiane di lavoro spese
nel costruire strade acciottolate. Gran
parte della viabilità necessaria all’armata
imperiale fu realizzata così ed ha mantenuto
l’appellativo popolare di “strada della fame”
Follina / Abbazia.
Lo storico monumento fu raggiunto da
alcuni colpi di cannone che ne sfondarono
il tetto e fecero crollare parte del lato
orientale della chiesa. Il refettorio, risalente
al XIII secolo, fu distrutto per trarne legna e
nel dopoguerra fu trasformato in Oratorio-
Monumento ai caduti.
Follina / Cimitero A.U.
Situato dietro il cimitero civile, accolse
fino a 900 caduti, 491 dei quali noti.
Considerato definitivamente dismesso
con il trasferimento dei resti presso
l’ossario austro-germanico di Quero, ha
recentemente restituito numerosi resti ed è
oggetto di un’azione di recupero a cura di
volontari di tutta Europa.
Cison di Valmarino / Castello Brandolini.
Dominante la Valsana e in perfetto dialogo
con il borgo storico di Cison, il castello
Brandolini divenne residenza di ufficiali e
luogo di ricovero dei feriti provenienti dal
fronte. Una tratta ferroviaria a scartamento
ridotto trasportava munizioni e materiali
da Vittorio Veneto verso Pieve di Soligo,
passando ai piedi del colle che regge il
castello.
Proposta:
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