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Itinerari e proposte: L'ultima cima
Comune: Vari - (TV)

Titolo:

L'ultima cima

Territorio: Ecomuseo Piave Grappa Montello
Comune: Vari - (TV)


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Tipologia: Semplice / Principianti
Località di partenza: Pederobba
Località di arrivo: Pederobba
Fondo stradale: Asfaltato
Dislivello: 1600 mt.
Quota massima: 1750 mt.
Tempo di percorrenza: 1 giornata
Periodo consigliato: marzo - dicembre
Descrizione:

Il massiccio del Grappa, estremità nord-occidentale della Marca Trevigiana, fu uno dei più noti scenari del fronte italiano tra il 1917 ed il 1918. Ogni cima vide eventi drammatici di lotta e di morte, ogni valle fu trasformata in punto di resistenza o luogo di ricovero, in linea logistica o in provvisorio ospedale. Decine di migliaia di soldati austroungarici perirono nel tentativo di scendere a valle, verso la pianura veneta, decine di migliaia di soldati italiani fecero la medesima fine cercando di trattenere le azioni offensive avversarie. Poco dopo Caporetto il Generale Cadorna indicò il Grappa ed il Piave quali linee estreme di resistenza: vi si schierarono le poche truppe disponibili, in attesa dell’arretramento della 4^ Armata dal Cadore. Gli austro-tedeschi insidiarono subito il massiccio del Grappa e si ebbero feroci combattimenti tra i  mesi di novembre e di dicembre del 1917.

Gli italiani, avvantaggiati dalla previdente opera di apprestamenti stradali ed idraulici voluta da Cadorna fin dall’anno precedente, riuscirono a resistere e fortificarono la vetta del Grappa e tutto il ciglione meridionale del massiccio con opere di straordinaria arditezza, per la maggior parte ancor oggi visitabili.

Per tutto il 1918 fu sede di scontri cruenti e di feroci duelli tra artiglierie: tenacissimi furono i combattenti austroungarici, costretti ad abbandonare le posizioni per il cedimento delle proprie linee sul Piave.

Aspetti naturalistici
e storici:
L’intera montagna fu definita “Monte Sacro alla Patria” e ne mostra il merito nelle innumerevoli tracce di postazioni e di crateri di granata che costeggiano i pendii e giacciono nei boschi, ricresciuti lentamente dopo la tempesta di fuoco. L’ambiente, marginalizzato per decenni allo sfruttamento proprio a causa degli sconvolgimenti bellici, offre scorci di assoluto pregio paesaggistico e una situazione naturalistica di grande suggestione.
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> Galleria Vittorio Manuele
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> Campo di battaglia
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