Scheda luogo:
Tutta la zona che dalle pendici meridionali del Col di Lana si estende verso Cima Sief, e da qui verso i paesi di Corte e Contrin nel Comune di Livinallongo, fu teatro di aspri combattimenti ad iniziare dai primi di luglio 1915 sino all’ottobre 1917 che portarono a circa 10.000 morti, oltre alla distruzione dei paesi e all’esodo forzato degli abitanti.

Il Col di Lana era infatti il fondamentale baluardo difensivo austriaco che ostruiva l’avanzata italiana verso le valli di Badia e Pusteria. Oggi sono visibili – e visitabili – i resti delle gallerie, dei baraccamenti, i luoghi dove scoppiarono le cinque mine nella lotta per il possesso delle due montagne, ad iniziare dalla prima esplosione il 16 aprile 1916 che portò alla conquista italiana del Col di Lana facendone saltare la cima.

Interessantissimi itinerari ben sistemati e segnalati, di scarsa difficoltà, ripercorrono le zone di guerra, in suggestivi scenari dolomitici e ambientali, partendo dal forte militare austriaco di Corte, o da quello adibito ora a museo sul passo Valparola, o dagli abitati sulle pendici dei due monti, raggiungibili con un breve tragitto in macchina da Pieve di Livinallongo.



COLLOCAZIONE GEOGRAFICA e DELIMITAZIONE DELL'AREA
L’area fa parte totalmente del Comune di Livinallongo. Si estende dagli abitati di Palla e Agai, sulle pendici meridionali del Col di Lana, sino a Cima Lana; da qui si sviluppa verso Monte Castello e la “Tagliata Lamarmora” in direzione est. Da Cima Lana l’area si amplia verso Cima Sief, e da qui verso nord-est sino al Passo Valparola, e verso sud-ovest sino agli abitati di Corte e Contrin.


Proposta:
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